Pd, la segretaria Bomprezzi: «Ricci sfida Acquaroli? Basta personalismi. E cambieremo capogruppo, Mangialardi sia responsabile»

«Non è il momento di spot tv»

Pd, la segretaria Bomprezzi: «Ricci sfida Acquaroli? Basta personalismi»
di Martina Marinangeli
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Martedì 14 Maggio 2024, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 11:04

ANCONA «Non è il momento dei personalismi e degli spot televisivi». E a Matteo Ricci saranno fischiate le orecchie. «Non c’è un “se”: l’indicazione della direzione verrà rispettata, non è in discussione». E Maurizio Mangialardi avrà sentito traballare il suo scranno di capogruppo. Tranchant, la segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi affonda lo stiletto. 

Le bacchettate

Basta «fughe in avanti» come quella del sindaco di Pesaro che sfida ad un confronto tv il governatore Francesco Acquaroli, provando a ipotecare la sua candidatura a presidente della Regione nel 2025 (o 2026, a seconda di quale sarà l’indicazione del ministero dell’Interno). E nessuno pensi che l’affaire capogruppo in Consiglio regionale sia svanito come neve al sole: «C’è stato un voto unanime della direzione e serve un gesto di responsabilità per favorire l’unità nel partito. Non per umiliare qualcuno, ma per fare uno scatto in avanti. La partita non è affatto chiusa, ma ora siamo concentrati sulle importanti elezioni che abbiamo davanti, Europee e Amministrative, altrimenti verremmo giudicati come marziani». Le lancette sono solo posposte, insomma. Il guanto di sfida a Mangialardi e Ricci, Bomprezzi lo lancia dalla sede del Pd regionale ad Ancona, dove ieri ha illustrato un report dell'attività dem nelle Marche ad un anno (e tre mesi) dalle primarie che l'hanno portata alla guida della nuova segreteria. Un anno e poco più in cui il new deal del partito ha provato ad invertire il paradigma democrat, «partendo dall’ascolto, dall’umiltà e mettendo da parte i personalismi». Il coup de théâtre di Ricci che domenica, dalla sua sede elettorale dorica, ha provato a tirare in ballo il governatore con almeno un anno di anticipo, ha generato una serie di malumori all’interno del Pd, canalizzati nelle parole di Bomprezzi: «Comprendo il messaggio che ha voluto lanciare. Fanno bene i candidati a battersi nei confronti della destra».

Scenari futuri

Con i dovuti distinguo: «Però battiamoci tutti insieme perché ci sono tante esperienze, persone da valorizzare e lo dobbiamo fare nella nostra comunità del Pd, altrimenti rischieremmo di non essere compresi. È in campo il Pd, non una singola persona».

E mette in prospettiva anche l’eventuale - e auspicata dal diretto interessato - investitura di Ricci in chiave Regionali: «È una personalità importante del partito, ma la scelta del candidato presidente potrà emergere solo e soltanto da un percorso condiviso con la nostra comunità. Non altrove o prematuramente». Questa volta, la strada si fa in salita per Ricci, relegato nella minoranza del partito. Un risultato particolarmente brillante nella corsa per Bruxelles potrebbe diventare l’unica freccia al suo arco. Fuori uno, avanti l’altro: che fine farà Mangialardi? «Sarà il gruppo a dover affrontare la questione», glissa Bomprezzi. Tuttavia, se la palla resta nel campo di Palazzo Leopardi, i numeri sono dalla parte di Mangialardi, almeno per ora. Vero è che nel Pd il vento cambia in fretta e le posizioni dei suoi supporter potrebbero farsi meno granitiche. Ma a parte le beghe interne, è sull’attività e le iniziative portate avanti nell’ultimo anno che la nuova segreteria vorrebbe concentrare il focus, come la scuola di formazione BoCS e il Forum sulle aree interne a Fiastra. Il leitmotiv: «Presenza sul territorio». E a questo proposito, Bomprezzi&soci annunciano una «Festa dell’unità regionale, che abbiamo in programma insieme alla Federazione provinciale di Ancona: potrà essere uno degli appuntamenti chiave per chiamare a raccolta la nostra comunità in vista delle Regionali».

La road map

Il cronoprogramma è già definito: «Un minuto dopo le elezioni amministrative ed europee ci concentreremo sulla costruzione del programma e della coalizione per la Regione. Dalla nostra abbiamo 24 tavoli tematici che aggregano le migliori competenze». Il candidato può attendere: a buon intenditor, poche parole.

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